I Mosaici della Basilica del Rosario

Misteri Gaudiosi

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L’ANNUNCIAZIONE (primo Mistero gaudioso)

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Questo mosaico è stato disegnato dal pittore M. Doze, di Nimes (Francia), nel 1896.

L'angelo Gabriele [1] saluta la Vergine Maria [2] con le parole che ripetiamo nella preghiera: "Ave Maria, piena di grazia". Continua con le parole di Elisabetta, nel giorno della Visitazione:"Tu sei benedetta tra tutte le donne".

Tutte le altre iscrizioni menzionate nel mosaico rimandano al dialogo tra l'angelo e la Vergine: Maria riceve la missione di essere la madre di Gesù, il Messia promesso, il Figlio di Dio. È lo Spirito Santo che compirà, in lei, quest'opera divina (Lc 1, 26-38).
E, proprio alzando gli occhi, scopriamo il Padre [3] e lo Spirito Santo [4] simboleggiato dalla colomba, perché così si manifestò al Battesimo di Gesù. Un fascio di luce [5], proveniente dal cielo che avvolge la Vergine.Fin dall'origine, Dio ha voluto salvare l'uomo. Grazie all'arca [6], Noè, la sua famiglia e tutte le razze animali sono sfuggite al diluvio. In segno di eterna alleanza, Dio ha creato l'arcobaleno. Attraverso Gesù il paradiso, che era chiuso e custoditobdall'angelo [7] con la spada fiammeggiante, sarà riaperto. L'ignobile demonio [8] sarà vinto dal Figlio della Donna. L'antico libro della Genesi l'aveva annunciato. Dio aveva detto al serpente: "lo porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Genesi 3, 15). L'Annunciazione è l'annuncio di una vittoria.


LA VISITAZIONE (secondo Mistero gaudioso)

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Disegno di M. Grellet, Parigi 1903.
I primi due mosaici si assomigliano. Tuttavia, non sono dello stesso autore e nemmeno dello stesso periodo. Ai due personaggi della terra, Maria [9] e sua cugina Elisabetta [10], madre di Giovanni Battista, corrispondono i personaggi celesti: lo Spirito Santo,
raffigurato dalla colomba [11], e gli angeli che lo cingono [12]. Tutti proclamano che Maria è "benedetta tra tutte le donne".
Maria risponde lodando il Signore: è il Magnificat (Lc 1, 39-56).
Sulla terra, due uomini contemplano la scena: Giuseppe [13], vicino ad un albero, simbolo della vita, e Zaccaria [14], il marito di Elisabetta, in una casa che somiglia ad un tempio: Zaccaria era un sacerdote dell'antica alleanza. Domina l'insieme, il roveto ardente [15] che ci rimanda all'Antico Testamento. Dio si era manifestato a Mosè sotto forma di un roveto che bruciava senza che il fuoco si trasformasse in cenere (Esodo 3, 2). Questo fuoco divino, nel quale non c'è morte, abita Maria che porta in sé suo Figlio, il Verbo della Vita. Più tardi, Giovanni Battista [16] designerà Gesù come "l'Agnello di Dio", rappresentato qui come un bambino [17]. L'agnello sarà messo a morte ma resusciterà: un albero magnifico è dietro lui.

LA NATIVITÀ (terzo Mistero gaudioso)

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Disegno di M. Doze, di Nimes (Francia), 1894.È il più vecchio dei mosaici e risale al 1894.
Colpisce per la sua simmetria maestosa. Il bambino [18] è al centro, più seduto che steso su delle spighe di grano. Stende le braccia come il Padre nel mosaico dell’Annunciazione (è lo stesso artista che ha disegnato l'Annunciazione e la Natività). Sul letto, che è piuttosto un trono, il lenzuolo è bianco, come la tovaglia dell'altare sottostante.
Sono tutti là intorno al bambino: Maria [19] e Giuseppe [20], i pastori [21], l'asino ed il bue [22] (che non sono nel racconto del Vangelo e che, stando così lontano dal bambino, avrebbero penato molto a riscaldarlo), tre esseri angelici [23] le cui ali si intrecciano, altri angeli [24], adoratori o semplicemente curiosi ed infine il gruppo imponente dei tre Magi [25] che portano i loro omaggi prestigiosi. Come in tutti i mosaici dei Misteri gaudiosi, la scena terrestre è sormontata da una scena corrispondente
nei cieli. Altri angeli [26] cantano l'inno di Natale: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che ama". Isaia [27] annuncia che "la Vergine concepirà e partorirà un figlio" (Isaia 7,14). San Luca [28] scrive che questo si è avverato. Da lesse [29], padre di Davide, (I Samuele 16) spunta un virgulto. La vera discendenza di Davide è Gesù, re dell'universo (Isaia 11, Matteo 1,5)

LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO
(quarto Mistero gaudioso)

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Disegno di M. Louis Edouard Fournier, di Parigi, 1902. Anche in questa immagine troviamo un gruppo centrale: nelle braccia del vecchio Simeone [30] il Bambino guarda sua madre [31] questa stringe il bordo del suo vestito. Simeone ha gli occhi rivolti verso il
cielo. Anna [32] è dietro lui, in ginocchio. Giuseppe [33] porta, in una gabbia, le due colombe previste dalla Legge (Levitico 12,8).
Una donna è presente con il suo bambino [34]. Alcuni sacerdoti, già inquieti, si interrogano [35]. Alcune persone ed ammalati sono in attesa [36] e rappresentano il "popolo che camminava nelle tenebre" e che vedrà "alzarsi una grande luce", secondo le parole di Isaia [37] (9,1). Simeone ha riconosciuto in Gesù "la luce delle nazioni": un cero [38], cinto da nove stelle, è acceso nel cielo (Luca 2,32). Quando la chiesa festeggia la Presentazione, i cristiani accendono dei ceri: è la "Candelora", il 2 febbraio. Alla messa, leggiamo la profezia di Malachia (3,1): "Il Signore verrà nel suo tempio" [39]. Ma il mistero gaudioso della Presentazione non è senza ombra. Simeone ha parlato di divisione e di spada. Al vertice, tra i due profeti, troneggia l'agnello [40]. Porta lo stendardo della vittoria ma sullo stendardo è disegnata una croce ed il segno della croce cinge la testa dell’agnello.

 

GESÙ VIENE RITROVATO AL TEMPIO
(quinto Mistero gaudioso)

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Disegno di M. Grellet, Parigi, 1907.
Gesù [41] è di fronte, seduto su una sedia troppo grande per la sua età. Sul rotolo spiegato davanti a lui sono scritte le parole di Isaia che, più tardi, applicherà a se stesso: "Lo Spirito del Signore è su di me (Isaia 61,1; Luca 4,18).
L'artista sembra essersi interessato particolarmente ai volti dei dottori della Legge. Nella parte più alta è raffigurata una Bibbia [42], radiosa di luce.
La Legge ed i Profeti. I volti sono gravi, attenti, non si può dire che siano sorridenti ed entusiasti.
Verrà l'ora del conflitto. Due personaggi dell'Antico Testamento incorniciano la Bibbia e prefigurano Gesù. Samuele [43], ancora giovane, udì la Parola di Dio nel tempio di Silo, (I Samuele 3,10). Giuseppe [44], quello del libro della Genesi (42-47), vestito all'egiziana poiché era alla corte del faraone, presenta del grano e dell'uva: ha effettivamente salvato i suoi fratelli
dalla carestia. In ciò, prefigura Giuseppe, il padre "putativo" di Gesù. Ma il Giuseppe dell'Antico Testamento annuncia anche Gesù perduto e ritrovato. Giuseppe infatti, venduto dai fratelli, fu la loro salvezza.

 

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